Santa Rosa Viterbo

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Santa Rosa da Viterbo

...viveva in una modesta casa della parrocchia di S.Maria in Poggio una ragazzina di nome Rosa, nata da una famiglia di agricoltori...

Numerosi sono gli avvenimenti straordinari che accompagnarono la vita si Rosa. Come quello che narra come la piccola venne colpita improvvisamente da una gravissima malattia e pareva ormai in punto di morte, quando una notte si alzò improvisamente dal letto chiedendo di mangiare.

La vita pubblica inizio quando Rosa pregò la ministra delle Terziarie francescane: "La beata Vergine Maria mi comanda che tu mi metta subito la tunica della penitenza che tieni a capo del tuo letto".
Quando fu rivestita dell’abito di terziaria, Rosa fece radunare le donne della contrada: "Ascoltate - poiché io vedo una bellissima sposa di Cristo che nessuno di voi vede; questa sposa si avanza ornata di porpora e velo, con una corona d’oro piena di gemme e pietre preziose in testa. Essa mi comanda di andare, bene adornata, prima in San Giovanni, quindi in San Francesco e poi di tornare nella chiesa della Madonna".
La mattina del 24 Giugno, accompagnata dai genitori e dalla folla si recò presso le chiese che la Madonna le aveva indicato.
Qualche giorno dopo le apparve Cristo sulla croce: questa visione sconvolse molto Rosa al punto che cominciò a strapparsi i capelli e a percuotersi. Recatasi in chiesa, davanti al Crocefisso esclamò piangendo: "Padre, chi ti ha crocifisso?". Ricondotta a casa si flagellò per tre giorni.
In Viterbo tutti la notarono allorchè cominciò ad andare per le vie della città con in mano un crocifisso, lodando Gesù e la Vergine Maria.

Per liberarsi di quella fanciulla, il podestà ordinò che tutta la famiglia lasciasse Viterbo entro 24 ore e che si recassero a Soriano del Cimino.
Ma il 13 dicembre 1250 morì Federico II, i guelfi ripresero il potere e prepararono il ritorno del Papa. Rosa ne aveva annunciato la morte parecchi giorni prima, dopo aver avuto un sogno premonitore.

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Durante il viaggio presso Vitorchiano, la presenza di Rosa restituì la vista a una fanciulla cieca dalla nascita e convertì anche un'eretica con un'ordalia. Preparato un gran falò, Rosa vi si gettò dentro ma non le successe nulla ed addirittura le fiamme si spensero. Uscita incolume, disse alla donna: "Abbandona la tua fedeltà e sottomettiti con ossequio devoto alla legge".

Giunta a Viterbo sentì l’esigenza di entrare nell’attiguo monastero delle “Povere Dame di San Damiano”, alla risposta negativa disse "Dovete sapere che un giorno sarete liete di avere da morta quella che disprezzate da viva; e infatti l’avrete".

Morì qualche mese dopo, il 6 marzo 1251 stroncata dalla malattia, su di lei fiorirono in seguito tante leggende. Il suo culto, promosso da Innocenzo IV e Alessandro IV, divenne popolare sebbene mancasse ancora la canonizzazione.

La tradizione vuole che nel 1258 papa Alessandro IV, residente in Viterbo, sognò per ben tre volte una ragazzina chiamata Rosa che era stata sepolta sette anni prima nella nuda terra di fronte alla parrocchia di Santa Maria in Poggio.
Durante il sogno la bambina chiedeva di essere traslata nel monastero delle 'Povere Dame di San Damiano, poiché piacque a Cristo di annoverarmi nella schiera delle sue ancelle'.
Impressionato da questa visione il pontefice predispose il trasporto che avvenne solennemente il 4 Settembre successivo, da allora nel monastero, si moltiplicarono i miracoli.

Il suo corpo è stato ritrovato intatto alcuni anni dopo la morte.



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